domenica 27 aprile 2014

Formiche in casa


Spesso, soprattutto se abitiamo in campagna, con la bella stagione le nostre abitazioni vengono prese d'assalto da ogni tipo di insetto. Gli insetti più invasivi e difficili da estirpare sono sicuramente le formiche. Se poi, come me, siete animalisti e non avete alcuna intenzione di adottare le trappole in vendita o altri metodi altrettanto cruenti che porterebbero alla distruzione totale del formicaio e delle sue abitanti, il problema diventa spinoso, anche se non irrisolvibile. Spesso è sufficiente sacrificare le prime formiche, che sono le esploratrici mandate in avanscoperta, alla ricerca di cibo o di riparo, oppure, se l'invasione è già cominciata, mettere lungo il loro cammino essenze che ne disturbino il delicato olfatto o ne alterino le loro tracce per riuscire ad allontanarle. Per questi metodi incruenti vi rimando al mio post "Formiche, un esercito invadente e silenzioso". Qui, invece, vediamo di scoprire qualcosa di più su questi ospiti indesiderati.
Non sarebbe corretto evidenziare soltanto gli aspetti negativi della presenza di formiche nel nostro giardino. Per quanto fastidiose, in natura sono molto utili e arrecano qualche beneficio anche agli esseri umani. Le formiche che vivono sottoterra, ad esempio, creano numerosi numerosi tunnel che permettono all'aria di circolare attraverso il suolo, rendendo il terreno più produttivo a vantaggio dell'agricoltura, cosa che molti ignorano. Dovete anche sapere che alcuni tipi di formiche predano e uccidono altri insetti che si nutrono di alcune colture, quindi hanno un utilità ben precisa.  Purtroppo oggi si fa ricorso troppo spesso agli insetticidi chimici per ucciderle. 
Le formiche in realtà sono insetti straordinari.
Vengono spesso citate come simbolo di parsimonia e industrialità, in quanto sembrano instancabili lavoratrici, sempre indaffarate nella raccolta di grandi quantità di cibo da immagazzinare nei loro nidi, proprio come nella favola "La cicala e la formica". Sono apparse sulla terra tra 140 e 168 milioni di anni fa, contemporaneamente alle angiosperme, evolvendosi dalle vespe solitarie. Da allora non si sono mai estinte, anzi! Nel corso dei secoli (e ne sono passati tanti!) si sono evolute e si sono adattate con successo ai vari cambiamenti climatici sulla terra, colonizzando diversi habitat Pensate: sono tra le più antiche creature del Pianeta e da circa 100 milioni di anni hanno lo stesso aspetto. Probabilmente le loro piccole dimensioni hanno contribuito a far sì che per le formiche fosse molto più facile trovare il cibo e un riparo dove fondare le proprie colonie.
Ovviamente, essendo diffuse praticamente in tutta la Terra (fatta eccezione che nelle regioni polari), le specie si sono diversificate, a seconda dell'ambiente in cui dovevano vivere. Oggi ne esistono più di 10 mila specie, che variano in lunghezza da circa 1,6 mm a circa 5 cm. La maggior parte sono di colore rosso, nero, marrone o giallo. Le zone con climi caldi e umidi presentano il maggior numero di tipi di formiche, così come di altri insetti. A prima vista sembrano tutte uguali: come tutti gli insetti hanno il corpo diviso in capo, torace e addome. Hanno sei zampe, apparato boccale masticatore con robuste mandibole e antenne genicolate. Le antenne sono costituite da una parte basale, costituita dallo scapo e dal pedicello, e una flessibile, detta funicolo, costituita da una serie di segmenti il cui numero varia a seconda delle specie. Possiedono inoltre un organo situato nell'addome utilizzato per conservare i cibi che possono essere successivamente rigurgitati per alimentare gli altri membri della colonia.
La caratteristica che accomuna tutte le formiche è che nessuna di loro potrebbe sopravvivere a lungo isolata: la loro esistenza è strettamente legata a quella del formicaio, cioè della complessa società in cui vivono. Le colonie sono generalmente suddivise in caste, secondo un sistema rigido, per cui ogni formica, fin dalla nascita è già programmata per il ruolo che avrà all'interno del formicaio. Avremo quindi le regine (femmine produttive), i maschi (muoiono dopo l'accoppiamento), i soldati (per la difesa del nido-non riproduttive) e le operaie (non riproduttive- sono la colonna portante del formicaio). Anche se ci sono grandi variazioni nella struttura sociale tra le colonie di specie differenti di formiche, alcune caratteristiche di base sono comuni alla maggior parte delle specie. 
Abbiamo detto che ogni formica sa già per istinto quello che deve fare: raccogliere cibo, difendere il formicaio, oppure nutrire le larve. La differenza dei ruoli si vede già dall'aspetto. La regina, per esempio, nasce con le ali ed è l'unica a poter deporre le uova. A seconda della specie, le regine vivono circa tra i 5 e i 30 anni, il che le rende tra gli insetti più longevi. Le regine, essendo le uniche in grado di deporre le uova, sono essenziali per la sopravvivenza del formicaio. Anche i maschi  hanno le ali, ma il loro unico scopo e quello di accoppiarsi con le future regine, quindi vivranno solo per una stagione, quella fatale degli amori. Le operaie invece non hanno ali,  e non possono deporre le uova. Sono loro che provvedono alla manutenzione del formicaio e all'allevamento delle larve. L'attività delle operaie è coordinata soprattutto attraverso i feromoni e il contatto del corpo con gli altri individui. Le operaie vivono circa tra 1 e 3 anni e, a seconda delle specie, all'interno di un formicaio può esistere un unico tipo di operaia oppure possono esserci diverse operaie con le strutture del corpo specializzate per i diversi incarichi. Ad esempio, in alcune specie i soldati sono operaie più robuste, con mandibole molto sviluppate, specializzate nella difesa del formicaio. Per difendersi fabbricano un acido, che si chiama acido formico: può essere spruzzato anche a 20 centimetri di distanza e mette in fuga i predatori. La maggior produttrice di acido formico è la formica rossa dei boschi.
Anche i formicai non sono tutti uguali: le formiche nere o gialle di solito costruiscono collinette di terriccio, mentre le formiche rosse fabbricano grandi strutture con aghi di pino o di abete, spesso dentro ai tronchi degli alberi. Esistono poi altri nidi di formiche, soprattutto in Africa, ma in questo blog ci occuperemo soltanto della flora e della fauna nostrana. 
Il terreno scavato per fare il nido può essere accatastato intorno all'apertura, formando un monticello o cratere molto riconoscibile in natura. Il nido è solitamente composto da varie e lunghe gallerie che portano alle camere sotterranee. Le camere in un formicaio hanno molti usi diversi. La regina ha di solito la sua camera per deporre le uova, altre camere sono come "asili nido" per i giovani in crescita e ulteriori stanze sono adibite come aree di riposo per le laboriose operaie.
Può succedere che, ad un certo punto della propria esistenza, una  colonia di formiche si divida in due o più colonie, per cercare nuovi spazi da colonizzare. L'importante è che nelle vicinanze ci sia dell'acqua: le formiche, per poter vivere, hanno bisogno di acqua in abbondanza e sono disposte anche a fare lunghissime camminate per trovarla.
Ma quali sono i sensi di questi piccoli insetti? Il senso più sviluppato è sicuramente l'olfatto, che le formiche usano per "captare" gli odori. Attraverso le ghiandole addominali le formiche secernono una numerosa varietà di feromoni, sostanze chimiche, che provocano reazioni specifiche ad altri individui. Attraverso i feromoni le formiche lanciano allarmi, messaggi sessuali, tracciano sentieri per la raccolta del cibo e si riconoscono tra loro. Anche il senso del gusto è molto sviluppato e le formiche sono in grado di distinguere i sapori acidi, dolci, amari e salati. La vista non è particolarmente importante, per questi piccoli insetti. Alcune specie hanno occhi ben sviluppati, altre possono solo distinguere la luce e il buio, ma sopperiscono a questa mancanza con l'uso degli altri sensi. Il tatto è anch'esso molto sofisticato grazie a speciali ricettori posti su zampe e antenne. Le antenne oltre che per toccare servono anche per odorare e gustare.
Le formiche mangiano frutta matura, sementi, piccoli insetti, carcasse di altri insetti; alcune specie coltivano e mangiano funghi, mentre altre arrivano addirittura ad allevare "mandrie" di afidi, dalle quali ottengono la melata, un liquido zuccherino delle quali sono ghiotte.
In Italia vivono circa 200 specie di formiche, quella che più comunemente possiamo incontrare nei nostri giardini è la Lasius niger, la comune formica nera. Vediamone alcune caratteristiche più nel dettaglio:
La Lasius niger, nel suo habitat naturale predilige spazi aperti e clima non troppo secco, ma si è ormai adattata anche a vivere nei nostri giardini e a penetrare (purtoppo) nelle nostre case. Le formiche nere che troviamo nei nostri giardini sono attive da marzo ad ottobre. Le formiche cosiddette “operaie” misurano in lunghezza tra i 3 e i 5 mm. Il loro colore varia dal marrone scuro al nero. Le formiche regine, future fondatrici di nuove colonie, sono più grosse e misurano tra i 10 e i 15mm, i maschi alati 3,5 -4,5 mm.  Sono prive di pungiglione, la difesa delle formiche nere dai predatori viene effettuata con l'emissione di acido formico, così come il riconoscimento di un cammino che viene marcato con feromoni dalle formiche esploratrici. Quando entrano in casa, attratte magari da sostanze dolci, come tracce di marmellata o briciole di torta, in breve tempo possono dare il via ad una vera e propria invasione. 
Le Lasius niger passano per  4 fasi di sviluppo: uovo, larva, bozzolo e adulti. L'accoppiamento tra regine e maschi fertili avviene in volo tra la metà e la fine dell’estate. I maschi muoiono dopo l’accoppiamento.  Le regine sverano nel terreno e le uova vengono depositate verso la fine della primavera. Le larve si schiuderanno dopo 3-4 settimane.  Le larve vengono nutrite con secrezioni delle ghiandole salivari della regina fino a quando si differenziano le prime operaie. A questo punto sono le formiche operaie che allevano le larve, oltre a costruire e riparare il nido e a procurare il cibo per tutta la colonia. Quando la larva della formica nera diventa abbastanza grande fila un bozzolo intorno a sè, dentro questo bozzolo avverrà la metamorfosi che la farà uscire quasi adulta ma completamente bianca, prenderà il suo colore nero nel giro di un ora circa.
I nidi si trovano all’aperto, sotto terra e sotto le mattonelle di pavimentazione, nelle zone più soleggiate degli edifici. E’ possibile identificare un nido di formiche nere dalla presenza di terra ridotta in polvere finissima posta in torno al foro di uscita del nido. Una regina di Lasius niger può vivere circa 12 anni, la sua colonia potrà comprendere fino a 15.000 lavoratori, ma in media ne conterrà tra i 4.000 e i 7.000. 

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