sabato 24 maggio 2014

Fiori di primavera: il papavero



Il papavero comune (Papaver rhoeas), che colora i nostri prati tra maggio e giugno, è una pianta erbacea del genere Papaver, appartenente alla famiglia delle papaveracee. Il papavero comune, detto anche papavero selvatico, rosolaccio o serchione, è una delle specie più conosciute, tra le 125 differenti specie conosciute del genere Papaver.

Classificazione del papavero comune:
Dominio: Eukaryota 
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Papaverales
Famiglia: Papaveracee
Genere:Papaver
Specie:Papaver rhoeas




Il papavero è una pianta erbacea annuale, molto comune nel nostro paese: è diffuso praticamente in tutte le regioni. Considerato una pianta infestante per i cereali e altre colture, cresce spontaneamente nei campi, nei terreni incolti e sui bordi di strade e ferrovie.

La radice del papavero comune è bianca e a fittone.
Il fusto è eretto, ramificato e coperto di peli rigidi. Se viene tagliato emette un succo lattiginoso, biancastro e acre. La pianta intera può raggiungere l'altezza di 80 - 90 cm. 
Le foglie, sparse lungo il fusto, sono picciolate e pennato partite, dotate anch'esse di peli segosi e morbidi.
Il papavero produce boccioli verdi, a forma di oliva e penduli; quando sbocciano rivelano un fiore dal colore rosso acceso  spesso macchiato di nero alla base, in corrispondenza degli stami, anch'essi di colore nero. I petali sono 4, tondeggianti e delicati, durano poco più di un giorno e cadono facilmente, al minimo soffio di vento. I fiori del papavero sono solitari e inodori, e il loro calice è composto da 2 sepali setosi e caduchi.
La fioritura inizia in primavera e dura fino a luglio.
Al termine della fioritura si presenta il frutto, una piccola capsula di forma ovale, contenente tanti semi neri, reniformi e reticolati. I semi, giunti a maturità escono dalle aperture poste sotto lo stigma che sovrasta la capsula. 

Il papavero comune è un parente stretto del papavero da oppio da cui si estrae la morfina.  I suoi petali e i suoi semi possiedono leggere proprietà sedative, grazie al contenuto di alcaloidi, che però sono anche leggermente tossici. Considerata una pianta fitoterapicamente poco importante ( vengono attribuiti al papavero blande proprietà sedative, bechiche e pettorali), chi usa prodotti erboristici a base di papavero dovrebbe attenersi scrupolosamente alle dosi consigliate, perché sussiste un teorico rischio di intossicazione. 

Curiosità
Il papavero, nel mondo anglosassone, è il fiore utilizzato tradizionalmente per ricordare le vittime dei due grandi conflitti mondiali. In Inghilterra l'11 novembre, in occasione dell'Armistice day, tutti portano all'occhiello un papavero rosso.

Sembra però che questa tradizione abbia origini ancora più antiche: risalirebbe addirittura al condottiero mongolo Gengis Khan, poiché si racconta che portasse sempre con sé  una manciata di semi di papavero da spargere sui campi dopo la battaglia, per rispetto di coloro che vi erano caduti con onore e in ricordo dell'avvenuta battaglia. Proprio a questa leggenda si ispirò il grande cantautore Fabrizio de André per la sua famosa "Guerra di Piero":



" dormi sepolto in un campo di grano, 
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi". 




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