Negli ultimi anni, a darci notizia dell’arrivo dell’estate
(almeno qui al nord), non sono le giornate che si allungano (qui piove sempre,
ceniamo ancora con la luce accesa), le rondini (sempre più rare) o le
temperature che invitano a dimenticare i maglioni invernali: no, niente di
tutto questo. Solo un’invasione di formiche prima e quella ancora più insidiosa
dei ragnetti rossi. Proprio oggi mi sono scontrata sul terrazzo con questo
piccolo flagello, e così, correndo a documentarmi in merito, ho scoperto che 1)
non sono ragnetti ma acari 2) sbucano fuori dai muri solo tra maggio e giugno,
pochi giorni prima dell’arrivo del grande caldo, che li respinge nei loro
nascondigli
Ah, non meno importante 3) non sono velenosi. Su questo punto ho
insistito molto nelle ricerche, perché era mia convinzione (a quanto pare
errata, ma non bisogna mai fossilizzarsi sulle proprie convinzioni) che in
realtà fossero velenosi o quanto meno urticanti. Probabilmente mi aveva tratto
in inganno proprio quel colore rosso acceso, che in natura generalmente serve
ad inviare qualche tipo di messaggio.
I ragnetti rossi in questione sembrano essere acari della
specie Trombidium holosericerum, una specie molto comune in Europa, che in
primavera infesta muri e giardini, ma che non rappresenta un pericolo sanitario
per umani e vertebrati in generale.
Questo piccolo acaro è minuscolo, nell’ordine di 1-2mm e
deve il suo colore rosso alla emolinfa ricca di carotenoidi. Il messaggio che
invia ai predatori è “attenti, sono tossico” (e qui non mi ero quindi
sbagliata), ma non lo è invece per vertebrati e piante. Pare però che quel
colorante sia particolarmente difficile da eliminare dagli abiti, se l’animaletto
viene inavvertitamente (o volontariamente, via) schiacciato.
I ragnetti rossi escono dai loro nascondigli, tra le piante
e sotto le cortecce degli alberi, soltanto per pochi giorni all’anno, quando la
temperatura raggiunge valori intorno ai 20°. Temperature troppo rigide ne
limitano i movimenti, troppo calde li uccide. Escono proprio per ricaricarsi di
energie e poi tornare nei loro nascondigli prima che esploda il caldo dell’estate.
Questi acari da adulti si nutrono di escrementi di volatili,
per cui si concentrano nei luoghi frequentati da uccelli, piccioni inclusi.
Se anche voi siete afflitti da questa invasione, non
crucciatevi troppo, visto che è un’invasione innocua e di breve durata. Per quanto
condivida la repulsione per gli insetti comune a molti esseri umani – e come
animalista me ne rammarico - ho capito
che è meglio evitare l’uso di insetticidi inquinanti e oltretutto di scarso
effetto. Se proprio non tollerate la loro presenza, è sufficiente bagnare i
muri o il balcone con acqua fredda, che li farà allontanare.
Nessun commento:
Posta un commento