venerdì 30 settembre 2011

Buone notizie: l'ultima corrida

Dopo questi brevi accenni di ecologia, zoologia e botanica, entriamo nel vivo dell'educazione ambientale e siccome di educazione al rispetto della vita stiamo parlando, iniziamo il viaggio con una buona notizia: a Barcellona e in Catalogna è entrata in vigore la legge che abolisce la corrida!





"Ammetto che la corrida è un'arte se in cambio mi si concede che il cannibalismo è gastronomia." Manuel Vincent
  
Il 25 settembre si è tenuta a Barcellona l’ultima corrida, in osservanza della legge approvata il 28 luglio 2010 dal Parlamento catalano che abolisce le corride nella regione. Pare comunque che il mondo delle corride sia in declino a prescindere dalle leggi e nonostante qualcuno in Spagna stia cercando di arrivare all’abolizione della legge anticorrida per incostituzionalità. Pare infatti che la Federazione di Enti Taurini stia raccogliendo firme per l’abrogazione della legge, appoggiata dal Partito Popolare.
Intanto i gruppi animalisti chiedono l’abolizione dei combattimenti in tutto il paese, così come avviene già alle Canarie.
C’è da dire che soltanto il 37% degli spagnoli si dichiara  un appassionato, infatti i dati sugli spettatori del 2009 contano in tutto soltanto 140000 persone paganti. A mio parere sono ancora troppi, vista la barbarie che rappresenta.
In un mondo civile non dovrebbero essere necessarie leggi che vietano spettacoli di violenza gratuita, vigliacca aggressione ad una vittima senza speranza, sopraffazione. Innanzitutto credo che il “ mitico e leggendario” Josè Tomas soccomberebbe dinanzi ad un toro infuriato di 500 e più chili, se nell’arena non fosse armato e spalleggiato dai suoi degni compari e se il toro non arrivasse nell’arena già sfinito dalle torture a cui viene sottoposto per renderlo meno pericoloso.
Non ho mai visto una corrida, nemmeno in televisione, ma se la corrida fosse uno spettacolo ad armi pari, come ad esempio la boxe, non avrei niente da ridire. Toro contro uomo, soli nell’arena, a mani nude. Questa sì, sarebbe una dimostrazione di coraggio. Purtroppo le cronache dimostrano che troppo pochi sono i toreri ad essere periti durante le corride, mentre la fine per il toro è certa. Inoltre, leggo e riporto una descrizione della corrida dal sito Oipa:
"Prima di entrare nell’arena il toro viene sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze, viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia, gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista, gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare e gli vengono limate a vivo le corna, scoprendo i nervi, in modo da rendergli doloroso l’atto di incornare.
Il torero non è mai solo nell’arena, ma è circondato da banderilleros e picadores ed entra in scena solo dopo che il toro è stato quasi completamente annientato. Quando entra nell’arena il toro viene colpito da più parti con banderrillas (arpioni) e picas (lance) per procurargli emorragie e stordimento.
A spettacolo concluso il toro viene trascinato via agonizzante e gli vengono tagliate, mentre è ancora vivo, coda, orecchie e testicoli (che il torero mostra in arena come trofeo)."
In tutto ciò vedete anche solo l’ombra del coraggio???
Le origini della corrida si perdono nella notte dei tempi, le prime gare con i tori in Spagna risalgono a circa l'800 dopo Cristo, ma la Corrida, così come la si conosce oggi, risale al XIV secolo. Per questo chi vuole mantenerla in vita si appella alle tradizioni, tradizioni in nome delle quali  ( non solo in Spagna) si commettono violenze e crudeltà inaudite verso ogni tipo di animale, dall’agnello alla capra, ai poveri cavalli e asini nei vari pali (palio di Siena per dirne uno che andrebbe abolito già da domani, secondo me), galli sgozzati e via dicendo. Anche nella corrida, del resto, il toro non è l’unica vittima: i cavalli dei picadores vengono bendati o accecati per impedirgli di vedere il toro che li carica.
La bardatura che hanno sui fianchi, anche se può sembrare una protezione, in realtà impedisce al pubblico di vedere il cavallo sventrato dal toro.
Certo le tradizioni sono una buona cosa, ma chissà perché gli esseri umani si dimenticano che negli anni in cui tali tradizioni prendevano vita, era anche tradizione impiccare i ladri, bruciare sul rogo le presunte streghe, venire imprigionati e processati dall’Inquisizione. Poi l’umanità è progredita e mano a mano le pratiche più abbiette sono state abolite e messe al bando. Quindi il buon senso e l’etica dovrebbero imporci di mettere al bando allo stesso modo tutte quelle usanze barbare che rappresentano la vergogna di un popolo civile e che vanno sotto il nome di “tradizione”.

Nessun commento:

Posta un commento