domenica 22 gennaio 2012

Galaverna: un fenomeno invernale

Nella scorsa settimana i paesi del nord Italia sono stati allietati ( dipende dai punti di vista… il freddo era sceso a – otto) dal fenomeno meteorologico della galaverna. Il nome è particolare e di origine incerta, per molto tempo sono stata convinta che fosse un’espressione dialettale, sapete, uno di quei tanti vocaboli dei nostri dialetti che definiscono una delle mille sfumature della natura ma che  un po’ alla volta cadono in disuso e soltanto i vecchi ricordano. Invece no. Galaverna è un vocabolo della lingua italiana, probabilmente di origine greca o germanica. In inglese si traduce in soft rime.

Il bosco, avvolto da una nebbia più o meno fitta, assume un aspetto incantato; quando la nebbia si dissolve, come dopo una bella e copiosa nevicata, i rami si ammantano di bianco, i prati sembrano ricoperti da una spessa brina. In mancanza della neve, quella vera, ci si può accontentare.

Ma come si forma la galaverna?

domenica 15 gennaio 2012

Il picchio verde: un guizzo di colore nel bosco invernale

Percorrendo in macchina una stradina di campagna ho visto, nel boschetto spoglio che costeggiava la strada, un lampo verde, subito sommerso dal colore uniforme dei rami spogli. Poco oltre, ecco un altro lampo di colore che attraversa il prato coperto di brina. Il giorno dopo, altro prato, altro ondeggiare verde brillante attraverso la campagna. E’ il picchio verde.

sabato 7 gennaio 2012

Inverno: la stagione più difficile


L’inverno è arrivato, e con esso il freddo, il gelo e, speriamo, la neve. Vediamo allora come si prepara la natura per affrontare questa, che per molte specie animali e vegetali è la stagione più dura dell’anno.

Per quanto riguarda le piante, tutte quelle che vivono in una regione temperata ( la nostra ad esempio), devono trovare il modo per sopravvivere all’inverno.
Le piante annuali semplicemente scompaiono per sopravvivere nella forma di semi e rinascere in primavera; le piante erbacee perenni, invece, devono tenere protette le loro gemme, quindi le tengono più a contatto con il terreno, dove trovano una maggior protezione dalle intemperie; gli alberi decidui perdono le foglie in autunno, lasciando sui rami alti le gemme più resistenti al gelo, da queste gemme, in primavera, nasceranno le nuove foglie; i sempreverdi hanno sviluppato invece foglie resistenti al gelo: la differenza tra le due strategie è che le foglie dei sempreverdi sono più resistenti ai climi freddi, ma meno efficienti per quel che riguarda la fotosintesi, viceversa la caduta delle foglie negli alberi decidui provoca un notevole dispendio di energie ma fa sì che le foglie che rinascono ad ogni primavera siano più efficienti ai fini della fotosintesi.
Anche gli animali devono mettere in atto strategie diverse, per resistere alle temperature rigide dell’inverno.