domenica 15 gennaio 2012

Il picchio verde: un guizzo di colore nel bosco invernale

Percorrendo in macchina una stradina di campagna ho visto, nel boschetto spoglio che costeggiava la strada, un lampo verde, subito sommerso dal colore uniforme dei rami spogli. Poco oltre, ecco un altro lampo di colore che attraversa il prato coperto di brina. Il giorno dopo, altro prato, altro ondeggiare verde brillante attraverso la campagna. E’ il picchio verde.

Il suo volo ondulato,  “a salti”, è inconfondibile: procede con ampie onde aeree, aprendo e chiudendo alternativamente le ali. In volo potrebbe essere confuso con il suo parente più piccolo, il picchio cenerino, ma il picchio cenerino frequenta ambienti ad altitudini maggiori e non si avvicina mai troppo agli abitati. A volte sono queste piccole differenze comportamentali ed ambientali a permetterci di distinguere con una certa sicurezza specie altrimenti simili.

 Il suo colore verde brillante attira facilmente l’attenzione, soprattutto in inverno, quando gli alberi sono spogli ed il bosco ha un colore uniformemente marrone e triste. In questo periodo dell’anno è molto facile avvistarli nei pressi delle abitazioni. In inverno, infatti, si avvicina alle fattorie alla ricerca di insetti nei vecchi muri, sotto i tetti delle legnaie e intorno agli alveari.

Il picchio verde misura circa 32 cm ed ha un’apertura alare di 42 cm. Ha occhi biancastri su faccia nera e nuca rossa. I tarsi e i piedi sono grigio – verde. La parte superiore del corpo è di un verde più scuro di quella inferiore, il groppone giallo. Il becco è nerastro, forte ed appuntito. Nel maschio i mustacchi sono rossi bordati di nero, mentre nella femmina sono completamente neri.
La coda è robusta e scura, ha una forma a rombo, con le penne caudali rigide per fare da sostegno quando si arrampica sui tronchi.
Il giovane non ha i mustacchi e ha la faccia striata, il capo rosso.

Si nutre principalmente di formiche e loro larve, che preleva raspando a terra nei campi. Si nutre anche presso i tronchi ma, a differenza di altri picchi, non è particolarmente esperto nel lavorare le cortecce e nell’arrampicarsi. Si muove invece con grande abilità sul terreno, spostandosi a balzi e reggeddonsi ben dritto.

Tra aprile e giugno depone da 5 a 7 uova bianche, che vengono covate per circa 17 – 19 giorni da entrambi i partner.  I pulcini nascono quindi tra maggio e luglio e sono nidicoli, vengono alimentati dai genitori. Il nido viene scavato nei tronchi da maschio e femmina ed a un foro di entrata di circa 6 cm. Il foro è circolare. Preferibilmente il nido viene scavato in tronchi già infradiciti, perché per quanto robusto, anche il loro becco penetra con fatica nel legno intatto.

Il picchio verde marca il territorio con una risata lunga e squillante e non è solito tamburellare sui tronchi.

Vive nei boschi caducifoglie aperti con radure, anche in vicinanza di case di campagna e si adatta ad habitat diversi, come gruppi di alberi nelle campagne coltivate e nei parchi.

Classificazione:
Nome scientifico: Picus viridis
Classe : uccelli
Ordine : piciformi
Famiglia : picidi
Genere : Picus

Miti e leggende:
Secondo Ovidio, il picchio verde era nell’antichità un uomo affascinante di nome Pico, re dell’Ausonia, che avrebbe rifiutato l’amore di Circe, dichiarandosi fedele alla moglie Canens, e che fu trasformato dalla maga in uccello.

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