giovedì 23 gennaio 2014

Camoscio d'Abruzzo: il camoscio più bello del mondo

Sui monti d'Abruzzo vivono gli ultimi branchi di camoscio d'Abruzzo.
Questo camoscio, più elegante e snello del camoscio alpino, ha rischiato l'estinzione agli inizi del secolo scorso. Negli anni venti ne erano rimasti solo una ventina di capi. Il Parco Nazionale d'Abruzzo, nel 1922, venne istituito proprio per salvaguardare questi ultimi esemplari che sopravvivevano sui monti della camosciara ( oltre che per la salvaguardia del l'orso morsicano).

Oggi nel Parco se ne contano circa 600 esemplari ed è stato possibile reintrodurre, con successo, il camoscio d'Abruzzo sui monti della Maiella e sul Gran Sasso.

Il camoscio d'Abruzzo appartiene al genere Rupicapra, che è suddiviso in 2 specie: Rupicapra rupicapra(al quale appartengono i camosci dell'Europa nord orientale-Asia minore) e Rupicapra pyrenaica (che comprende i camosci dell'Europa sud occidentale).

Il camoscio d'Abruzzo ( Rupicpra pyrenaica ornata) deriva quindi dalla  specie pyrenaica, a differenza del camoscio alpino ( Rupicapra rupicapra), con il quale non è imparentato.
La differenza tra le due specie è nel mantello, molto più scuro nel camoscio alpino mentre il camoscio appenninico presenta una fascia di pelo scuro che ne circonda il collo come un ornamento ( da qui il nome scientifico), più visibile sul mantello invernale, nelle corna più lunghe e uncinate tipiche del camoscio d'Abruzzo  e nella struttura corporea, in quanto il camoscio d'Abruzzo è più elegante e slanciato. Per queste differenze il camoscio d'Abruzzo è considerato il camoscio più bello del mondo.

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