venerdì 6 giugno 2014

Ragnetto rosso: acaro innocuo

Negli ultimi anni, a darci notizia dell’arrivo dell’estate (almeno qui al nord), non sono le giornate che si allungano (qui piove sempre, ceniamo ancora con la luce accesa), le rondini (sempre più rare) o le temperature che invitano a dimenticare i maglioni invernali: no, niente di tutto questo. Solo un’invasione di formiche prima e quella ancora più insidiosa dei ragnetti rossi. Proprio oggi mi sono scontrata sul terrazzo con questo piccolo flagello, e così, correndo a documentarmi in merito, ho scoperto che 1) non sono ragnetti ma acari 2) sbucano fuori dai muri solo tra maggio e giugno, pochi giorni prima dell’arrivo del grande caldo, che li respinge nei loro nascondigli 
Ah, non meno importante 3) non sono velenosi. Su questo punto ho insistito molto nelle ricerche, perché era mia convinzione (a quanto pare errata, ma non bisogna mai fossilizzarsi sulle proprie convinzioni) che in realtà fossero velenosi o quanto meno urticanti. Probabilmente mi aveva tratto in inganno proprio quel colore rosso acceso, che in natura generalmente serve ad inviare qualche tipo di messaggio.

I ragnetti rossi in questione sembrano essere acari della specie Trombidium holosericerum, una specie molto comune in Europa, che in primavera infesta muri e giardini, ma che non rappresenta un pericolo sanitario per umani e vertebrati in generale.
Questo piccolo acaro è minuscolo, nell’ordine di 1-2mm e deve il suo colore rosso alla emolinfa ricca di carotenoidi. Il messaggio che invia ai predatori è “attenti, sono tossico” (e qui non mi ero quindi sbagliata), ma non lo è invece per vertebrati e piante. Pare però che quel colorante sia particolarmente difficile da eliminare dagli abiti, se l’animaletto viene inavvertitamente (o volontariamente, via) schiacciato.
I ragnetti rossi escono dai loro nascondigli, tra le piante e sotto le cortecce degli alberi, soltanto per pochi giorni all’anno, quando la temperatura raggiunge valori intorno ai 20°. Temperature troppo rigide ne limitano i movimenti, troppo calde li uccide. Escono proprio per ricaricarsi di energie e poi tornare nei loro nascondigli prima che esploda il caldo dell’estate.
Questi acari da adulti si nutrono di escrementi di volatili, per cui si concentrano nei luoghi frequentati da uccelli, piccioni inclusi.

Se anche voi siete afflitti da questa invasione, non crucciatevi troppo, visto che è un’invasione innocua e di breve durata. Per quanto condivida la repulsione per gli insetti comune a molti esseri umani – e come animalista me ne rammarico -  ho capito che è meglio evitare l’uso di insetticidi inquinanti e oltretutto di scarso effetto. Se proprio non tollerate la loro presenza, è sufficiente bagnare i muri o il balcone con acqua fredda, che li farà allontanare.


 

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